Ancora l’ennesima strage di migranti nel Mar Mediterraneo. A bordo di un gomme, partito ieri mattina a quarantacinque miglia da Tripoli, erano in centoventi. Sarebbero rimasti vivi soltanto in tre. Le persone a bordo sono state in mare aperto per diverse ore in attesa dei soccorsi. Questo è il drammatico racconto dei superstiti dell’accaduto. Le persone sono state trasferite d’urgenza ieri a Lampedusa in grave stato di ipotermia.
Ennesima strage del mare
Vi sarebbero, secondo quanto dichiarato dai tre, centodiciassette dispersi. Si tratta di due cittadini del Sudan e di uno del Gambia. Le ricerche sono continuate per tutte la notte intorno alla zona delle due zattere ritrovate. Secondo le loro testimonianze a bordo vi erano anche dieci donne tra una ragazza incinta oltre a due bambini piccoli: uno di questi di soli dieci mesi di vita.
«Purtroppo – dice Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Oim – i contorni di questa tragedia sono molto più gravi di quello che sembrava all’inizio. C’era confusione sul numero delle persone a bordo, l’aereo della Marina aveva avvistato una cinquantina di persone. I superstiti ci hanno detto di essere partiti in centoventi».
Gommone naufragato dopo alcune ore di viaggio
Il gommone era partito da Garabulli nella notte di giovedì e dopo circa dieci-undici ore di navigazione avrebbe iniziato a sgonfiarsi per poi affondare. Le condizioni dei superstiti stanno migliorando ragion per cui si è deciso per il loro trasferimento nel centro di contrada Imbriacola. Qui vi sono altri sessantasette migranti sbarcati ieri mattina.
Salvini e la questione migranti
«Altri morti al largo della Libia. Finché i porti europei rimarranno aperti dichiara Salvini – finché qualcuno continuerà ad aiutare i trafficanti, purtroppo gli scafisti continueranno a fare affari e a uccidere».