I nuovi episodi di cronaca hanno riportato l’attenzione sulle telecamere negli asili. Troppo spesso sentiamo (e vediamo) bambini aggrediti e picchiati dalle maestre negli asili. Il nuovo caso è accaduto alle porte di Roma. Tre maestre e una bidella sono state arrestate perché sottoponevano gli alunni a “sopraffazione sistematica”. Sono stati i carabinieri a scoprirlo e documentarlo, istallando all’interno dell’asilo alcune telecamere. Questa notizia ha riproposto, ovviamente, la solita questione che ancora non si riesce a risolvere. Quella dell’utilizzo delle stesse telecamere negli asili a scopo preventivo.
A questo proposito, esiste un provvedimento di legge già approvato alla Camera, ma fermo al Senato. Prevede l’utilizzo di apparecchiature di controllo all’interno dei luoghi dove ci sono persone che da sole non sono in grado di difendersi. C’è chi si è dichiarato contrario, invocando il rispetto della privacy. Ciò che viene sostenuto da chi si oppone è che le telecamere negli asili corrodono i diritti degli individui, in particolare delle maestre.
La nuova normativa all’esame del Parlamento prevede però delle limitazioni, anche drastiche. Sia per quanto riguardo l’accesso al materiale, sia per il suo utilizzo. Inoltre, è bene ricordare, che la possibilità di documentare quanto avviene nelle scuole e nelle case di cura rappresenti una forma di protezione anche per i lavoratori che dovessero essere accusati ingiustamente.