Il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato i primi arresti nei giorni successivi agli scontri precedenti alla gara Inter-Napoli. Il Gip Guido Salvini ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nello specifico non è si trattato di un normale scontro tra tifoserie ma un’azione premeditata. Si parla di una vera e propria rappresaglia, in stile militare, preordinata e avvenuta a non molta distanza dallo stadio “San Siro”. Nella serata del 26 dicembre ha perso la vita Daniele Belardinelli.
Scontri prima di Inter-Napoli, indagini a tutto tondo
Nel frattempo Marco Piovella, leader della curva nerazzurra, 33 anni, si è presentato in Questura. A Natale l’uomo era con Belardinelli, il tifoso di Varese morto. Restano in carcere luca Da Ros, Francesco Baj e Simone Tira. Le movitazioni del fermo parlano di «altamente probabile che gli indagati possano concorrere alla dispersione di elementi probatori indispensabili per lo sviluppo delle indagini. Vi è il concreto e attuale pericolo, per le specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché per la personalità degli arrestati».
Le indagini stanno cercando di individuare l’automobile che ha travolto Belardinelli. Quest’ultimo è un’ultrà del Varese, squadra gemellata con l’Inter. Una militanza nell’estrema destra con il gruppo Blood and Honour. Gli inquirenti, in questo senso, hanno indirizzato la propria attenzione con l’intento di fare un quadro della situazione ad ampio raggio. Una telecamera comunale ha messo a fuoco un’auto di grossa cilindarata durante le fasi degli scontri. Potrebbe trattarsi di un’Audi A3 e sarebbe stata in testa al corteo di minivan napoletani bloccati a circa un chilometro dallo stadio. La vettura, in tal caso, potrebbe anche aver accelerato per sfuggire agli scontri tra ultras: la situazione, vista le indagini in corso, è in divenire.