Elena Ferrara era l’insegnante di Carolina Picchio, la prima vittima riconosciuta di cyber bullismo, e successivamente, quando è diventata Senatrice, ha portato con sé quella terribile esperienza vissuta, facendosi promotrice della legge sul cyberbullismo. Oggi che si è estinto il reato per i 5 giovani ritenuti colpevoli di aver istigato al suicidio la Picchio, l’ex Senatrice – intervistata da CiSiamo.info – si dice soddisfatta di una sentenza che mira a «riscattare giovani vite piuttosto che a criminalizzare».
Il percorso riabilitativo dei giovani ha evidenziato un progetto in ottica rieducativa. L’obiettivo, infatti, è quello di dare vita a un processo evoluto, per quanto riguarda la giustizia dei minori, da predisporre nel contesto sociale. «L’estinzione dei reati e la reintegrazione dei responsabili – spiega telefonicamente Elena Ferrara a CiSiamo.info – rappresenta una forma molto evoluta di giustizia minorile, che si contrappone alla logica della sanzione eclatante e che porta a criminalizzare piuttosto che a riscattare giovani vite. Con la mediazione e la messa alla prova, che sono un percorso duro e faticoso, i ragazzi hanno le proprie responsabilità e sono contenta che abbiano conseguito i risultati sperati».
L’estinzione del reato per i minorenni

Un modus operandi che Elena Ferrara ritiene consono e adeguato. «Sono assolutamente a favore – continua l’ex Senatrice – con questa tipologia di approccio, soprattutto quando è un minore il responsabile di reati. Il minore è, infatti, una persona che dobbiamo cercare di restituire alla società rieducandolo. Deve avere la possibilità di un riscatto sociale».
La storia di Carolina, in tal caso, ha aperto un nuovo processo nell’ambito della giustizia minorile. «Purtroppo molti giovani incappano in situazioni di questa entità. La situazione è già di per sé penosa per Carolina e per i ragazzi che continueranno a vivere con questa storia, in un’età così precoce. Credo che, con l’estinzione del reato, la Giustizia abbia trovato la via migliore».
La legge sul cyberbullismo
Elena Ferrara lancia un messaggio di speranza partendo da una frase che, di recente, l’ha colpita e non poco. «Anche la legge sul cyberbullismo, da me proposta, non è indirizzata a dare una pena forte, ma soprattutto alla prevenzione affinché – come dice il padre di Carolina, Paolo Picchio – non vi sia in futuro un’altra Carolina».
La voglia è quella di continuare sulla strada intrapresa. Un percorso pieno di ostacoli ma che ha come l’obiettivo il recupero sociale. «Personalmente – conclude al telefono con la nostra redazione – sono contenta e faccio gli auguri ai ragazzi affinché possano recuperare nel proprio futuro la miglior vita».