Sembra aver trovato fine la tragica avventura orientale di Denis Cavatassi, 50enne rinchiuso dal 2011 nelle carceri tailandesi con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio del suo socio, Luciano Butti, ucciso nel marzo del 2011 a Pukhet, dove entrambi avevano un’attività di ristorazione. Cavatassi si era sempre detto innocente. Dopo il processo, che lo aveva condannato a morte nel 2016, è finalmente arrivata l’assoluzione.
Cavatassi rientrerà presto in Italia
Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, conferma l’assoluzione da parte della Corte Suprema thailandese. “La buona notizia dell’importante sentenza della Corte Suprema della Thailandia consentirà a Denis Cavatassi di rientrare presto in Italia. Gli italiani all’estero devono sapere che possono contare sull’assistenza e l’aiuto della Farnesina. Nessuno viene lasciato solo, pur nell’inevitabile riserbo che la delicatezza di tante situazioni impone.”
Denis Cavatassi, dopo essere uscito su cauzione, sarebbe potuto scappare. Ma non l’ha fatto, preferendo aspettare il processo convinto di un’assoluzione. Romina, sua sorella, ha condotto una battaglia per l’innocenza del fratello. Al suo fianco, ci sono stati l’avvocato Alessandra Ballerini, insieme con il fratello Adriano, Amnesty International, l’associazione ‘Prigionieri del silenzio’ e il senatore Luigi Manconi. Anche il Presidente della Camera Roberto Fico aveva più volte espresso solidarietà ai familiari del Cavatassi.