Presenta una proposta di legge per ostacolare i selfie estremi e le sfide social pericolose. Tre anni di carcere per chi attraverso i social istiga a commettere azioni che possono portare alla morte. A sostenerlo è il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni, che ha presentato un disegno di legge contenente “disposizioni in materia di tutela e prevenzione sull’utilizzo distorto dei servizi informatici”.
Un adolescente su dieci si fa selfi pericolosi
“Un adolescente su dieci – si legge nel disegno di legge- si fa selfie pericolosi. Oltre il 12 per cento è stato sfidato a fare uno scatto estremo per dimostrare il proprio coraggio. Ad esempio, a causa delle foto scattate con il treno in corsa, che pare essere uno dei passatempi preferiti dai giovani. In Italia sono aumentati del 63 per cento gli incidenti ferroviari mortali”.
“La diffusione online di ‘selfie estremi’ arriva a condizionare la vita di molti giovani che rischiano la morte, tanto da indurre a ipotizzare l’omicidio colposo”.
“Nella diffusione via internet di tali immagini o videoregistrazioni, manca un controllo da parte dei gestori dei siti e deli social network, che sono quelli che traggono il maggior profitto economico grazie ai messaggi pubblicitari associati alle stesse”. Secondo Mallegni, “occorre obbligare i social network a far sì che tali immagini o videoregistrazioni, che hanno come contenuto l’esaltazione di azioni pericolose, non possano essere pubblicate”.
Il provvedimento contro i selfie estremi
Fulcro del provvedimento la norma che punta ad introdurre nel codice penale l’articolo 580 bis. “Il titolare o il gestore del sito internet o del social media che riproduce, trasmette o diffonde in pubblico immagini o videoregistrazioni che esaltano azioni pericolose è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.
All’ente ritenuto responsabile possono essere applicate anche sanzioni amministrative di natura pecuniaria e interdittiva. Viene inoltre introdotto un obbligo generale di sorveglianza per le società informatiche. Ai fini dell’applicazione delle nuove norme, il testo definisce ‘social media’ “le applicazioni internet che permettono la creazione e lo scambio di contenuti generati dall’utente”.