Un miliardo di alberi da piantare entro il 2050. Lo farà l’Australia che intende rispondere così alla minaccia concreta del riscaldamento globale e sulla falsariga degli accordi di Parigi proprio in materia di clima. L’Australia si è piazzata dunque in trincea e lungo la linea di “combattimento” più avanzata in quanto a riduzione dei gas serra e ad iniziative che concretamente aiutino il pianeta.
Combattere il gas serra
Reduce da una siccità e da un’ondata di calore devastante e senza precedenti, con milioni di esemplari di pipistrelli “volpi volanti” uccisi dalle alte temperature, la terra dei canguri vuole giocare addirittura d’anticipo rispetto agli step fissati dal protocollo di Pargi con la direttiva COP21.
Uno studio dell’Australian National University citato dal portale specializzato ulyces.com ha spiegato come in quel paese si stia lavorando duramente per portare a casa il risultato, fissando innanzitutto le direttive governative a cui attenersi.
L’Australia in prima linea
Un team di scienziati guidati da Thomas Crewther ha dimostrato sia la fattibilità che la assoluta utilità planetaria dell’iniziativa-progetto. Sarebbero ben 18 i milioni di tonnellate di gas serra che verrebbero sfrattati dal’atmosfera a seguito dell’azione del miliardo di alberi nella stessa; il tutto entro “solo” il 2030, a ben vedere entro 11 anni. L’Australia oggi produce l’equivalente di 500 milioni di tonnellate all’anno di gas serra.
La terra dei koala è “sulla buona strada – afferma uno studio del professor Andrew Blackes pubblicato a febbraio – per raggiungere il 50% di elettricità frutto di energie rinnovabili entro il 2024 e addirittura il 100% entro il 2032”. Sul fronte Europa/Italia non basta lo “chapeau”: meglio riflettere, agire e mettersi in scia virtuosa.